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  • Loretello (SI)

    Oggi vi portiamo a visitare Loretello, un incantevole borgo situato nel comune di Arcevia precisamente in provincia di Ancona nella regione delle Marche. Immerso nel verde delle colline marchigiane, Loretello è noto per il suo fascino medievale e la bellezza dei suoi paesaggi. Il borgo di Loretello Il borgo di Loretello è un piccolo scrigno di autenticità, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato al medioevo. Le strade del borgo sono caratterizzate da vicoli stretti e tortuosi, che si snodano tra le abitazioni e conducono a piazze pittoresche. La piazza principale funge da cuore pulsante della comunità, dove si trovano la chiesa e alcuni locali che offrono prodotti tipici della zona. Cosa vedere a Loretello   Il castello Il Castello di Loretello è una storica fortezza risalente al 1072, costruita dai monaci camaldolesi di Fonte Avellana . Arroccato su uno sperone a circa 300 metri di altitudine, il castello offre un panorama incantevole sulla campagna circostante. Caratterizzato da un'imponente porta d'accesso con un ponte ripido e un torrione circolare difensivo, utilizzato per controllare le colline circostanti. La cinta muraria presenta tratti rettilinei interrotti da torri angolari a più piani. Il ponte d’accesso, in laterizio e risalente al XV secolo, è particolarmente suggestivo. A dominare la fortezza, come sentinelle immobili nel tempo, si ergono due torri. La più imponente, detta “ la prigione ” è una struttura affascinante e imponente, caratterizzata da sei piani e dotata di strette feritoie e merli in stile ghibellino. Questa torre, che un tempo fungeva anche da prigione, presenta un design strategico che riflette le esigenze difensive dell'epoca medievale. Le feritoie erano progettate per permettere ai difensori di osservare e colpire eventuali nemici senza esporsi al fuoco nemico. I merli, tipici dell'architettura ghibellina, conferiscono alla torre un aspetto maestoso e robusto. Fino a tempi recenti, la torre è stata abitata da privati, il che ha contribuito a mantenere viva la storia e le tradizioni legate a questo luogo. La seconda torre conosciuta come " torre della guardia " è una struttura di avvistamento imponente, sviluppata su tre piani e collegata a una galleria che la unisce alle costruzioni vicine. La sua architettura angolata è progettata per resistere ai colpi delle bombarde, garantendo la sicurezza del castello durante le assedi. Oltre alla funzione difensiva, la torre rappresenta un'importante testimonianza dell'architettura militare medievale e offre una vista panoramica sulla campagna circostante, rendendola un luogo affascinante da visitare.  La torre della guardia oggi ospita un piccolo Museo dedicato alla civiltà contadina, espone reperti storici legati al periodo medievale e oggetti che riflettono la cultura marchigiana. Il museo offre al visitatore un'opportunità unica di esplorare la storia locale e le tradizioni culturali, immersi in un contesto architettonico affascinante e ben conservato.  L'Eremo di San Giovanni Evangelista Costruita nel XII secolo, la chiesa presenta un'architettura semplice e suggestiva, con una facciata in pietra che riflette il fascino storico del borgo. L'eremo è stato un importante punto di riferimento spirituale per la comunità locale e i pellegrini nel corso dei secoli. La sua struttura è un esempio significativo di architettura religiosa marchigiana. Internamente, la chiesa ha una pianta rettangolare con un altare decorato e una nicchia che ospita una statua di San Giovanni Battista. Questa statua simboleggia il martirio del santo e viene venerata dai fedeli. Nelle vicinaze Fonte vecchia con Lavatoio Una piacevole passeggiata di circa 500 metri su una strada sterrata vi porterà alla storica fonte con lavatoio. Questo percorso, facilmente accessibile e adatto a tutti.   Chiesa di S. Andrea Edificata nel XI secolo dai monaci di Fonte Avellana, presenta una facciata semplice ma elegante, tipica dello stile romanico, con elementi decorativi che richiamano la tradizione locale. All'interno, si possono ammirare opere d'arte significative, tra cui affreschi e sculture che riflettono la spiritualità del tempo.    Curiosità Loretello è conosciuto anche come il "Castello dell'Amore", grazie alla sua atmosfera romantica che ha affascinato molti visitatori nel corso degli anni. I vicoli suggestivi e la piazza principale contribuiscono a rendere questo borgo un luogo magico da esplorare. Concludendo Visitare il Borgo di Loretello è un'esperienza che arricchisce non solo per la sua bellezza architettonica, ma anche per la storia e l'atmosfera che lo circondano. Questo incantevole borgo, parte della rete di castelli medievali della zona, è immerso in un paesaggio mozzafiato che spazia dalle dolci colline marchigiane fino a panorami che toccano il mare Adriatico.

  • Lago d'Antrona (VB)

    Il Lago d'Antrona: Un Gioiello a Forma di Cuore nelle Alpi Piemontesi Oggi vi portiamo a visitare il Lago d'Antrona, un bacino naturale nei pressi dell'omonimo paese, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Immerso nell'incantevole Valle Antrona in Piemonte, il Lago d'Antrona rappresenta uno dei più affascinanti esempi di lago alpino naturale. Situato a 1073 metri di altitudine, questo specchio d'acqua dalla caratteristica forma a cuore offre un'esperienza unica tra natura incontaminata, storia affascinante e panorami mozzafiato. La bellezza di questo luogo, circondato da fitti boschi di larici e betulle, crea un'atmosfera magica che conquista immediatamente il visitatore, invitandolo a rallentare e immergersi completamente nei ritmi della natura. Un Lago dalla Storia Straordinaria Il Lago d'Antrona non è solo un miracolo naturale, ma anche testimone di una storia drammatica e affascinante. La sua origine risale al 27 luglio 1642, quando un evento catastrofico cambiò per sempre il volto della valle. Un'enorme frana si staccò dalle pendici del monte Pozzuoli, travolgendo il pianoro sottostante e seppellendo parte delle abitazioni dei cantoni di Grognasca e delle Case. La tragedia fu immane: 95 abitanti persero la vita, sorpresi nel sonno o incapaci di sfuggire alla violenza dell'evento. La massa franosa, stimata in circa 20 milioni di metri cubi su una superficie di circa 375.000 metri quadrati, creò uno sbarramento naturale che bloccò il corso del torrente Troncone. Le acque, impossibilitate a defluire, si allargarono formando quello che oggi conosciamo come il Lago d'Antrona. Questo drammatico evento ha reso il lago uno dei rari esempi di bacino di sbarramento naturale delle Alpi. Nonostante la tragedia, la popolazione locale dimostrò una straordinaria resilienza: passato il primo sgomento, gli Antronesi si ripresero senza aiuti esterni e con tenacia cercarono di ricostruire le loro vite. Dal 1926, il lago è stato integrato nell'economia locale, venendo utilizzato come riserva per la sottostante centrale idroelettrica di Rovesca. Il Villaggio Sommerso Una delle leggende più affascinanti legate al lago racconta del villaggio sepolto sotto le sue acque. Prima della fatidica frana del 1642, al posto dell'attuale lago si trovava un piccolo villaggio di un centinaio di abitanti. I racconti tramandati narrano che tutte le 42 case del villaggio furono sepolte dalla frana, che divenne così la tomba dei suoi abitanti. Secondo la tradizione locale, sul fondo del lago potrebbe trovarsi ancora oggi il villaggio perduto, silenzioso testimone di quella tragica notte. Un Anello di Meraviglie: Il Sentiero del Lago L'attrazione principale del Lago d'Antrona è senza dubbio il suggestivo percorso che ne circonda il perimetro. Questo sentiero ad anello, accessibile a tutti e dalla durata di circa un'ora e mezza, offre un'esperienza immersiva nella natura alpina. Il percorso inizia attraversando un ponticello vicino al ristorante e si snoda attraverso boschi rigogliosi e passerelle sospese sul lago. Dalla piazza della Chiesa di Antronapiana, si prende la strada asfaltata in direzione del lago e poco oltre la pista da pattinaggio si imbocca il sentiero segnalato C00 (Strada Antronesca). Questo conduce all'Alpe Cimallegra per poi incrociare nuovamente la strada carrozzabile. Proseguendo in direzione Acqua Bona, il sentiero attraversa il grande accumulo di frana ormai colonizzato da un fitto bosco. Uno dei momenti più magici dell'escursione è il passaggio dietro la cascata del Rio Sajont , dove passerelle sospese permettono di vivere un'esperienza unica e rinfrescante. Lungo il cammino, numerose aree picnic invitano a una pausa rigenerante, mentre vari scorci offrono opportunità fotografiche straordinarie con panorami mozzafiato sul lago e sulle montagne circostanti. In corrispondenza di un ruscello, in uno spiazzo di erba e muschi, una comoda seduta in legno invita a stendersi e ascoltare i suoni della natura. Le sponde del lago, con i loro angoli di spiaggia naturale, offrono posti incantevoli dove fermarsi a prendere il sole o fare un picnic in compagnia. La Natura Incontaminata: Flora e Fauna Il Lago d'Antrona si trova all'interno del Parco Naturale dell'Alta Valle Antrona, un territorio incontaminato dalla superficie complessiva di quasi ottomila ettari. Questo parco, istituito nel 2009, presenta uno scarto altitudinale che va dai 500 metri di Borgomezzavalle fino ai 3.656 metri del Pizzo Andolla, e confina con la Riserva Naturale della Laggintal, in Svizzera. La biodiversità di quest'area è eccezionale: specie diverse, alcune rarissime se non uniche, convivono in habitat differenti. La classica fauna alpina si affianca a una flora ricca di molteplici varietà. Particolarmente degni di nota sono alcuni esemplari di larici monumentali dell'Alpe Lombraoro, una rarità in tutto l'arco alpino. Passeggiando attorno al lago, il visitatore attento potrà osservare questo ricco patrimonio naturale in tutta la sua bellezza, dai fiori alpini che colorano i prati in estate agli animali che popolano i boschi circostanti. L'aria fresca e i paesaggi mozzafiato invitano a rallentare e godersi la bellezza della natura in ogni suo aspetto Attività ed Esperienze Imperdibili Oltre alla classica passeggiata attorno al lago, la zona offre numerose altre possibilità per gli amanti delle attività all'aria aperta. Per gli appassionati di trekking, diversi sentieri si diramano dal lago verso le cime circostanti, offrendo escursioni di varia difficoltà che permettono di esplorare l'affascinante Valle Antrona. Gli amanti della mountain bike possono approfittare dei percorsi che si snodano attraverso i boschi e i villaggi della valle, godendo di panorami spettacolari a ogni curva. Le acque cristalline del lago invitano a momenti di relax sulle sue sponde, ideali per un picnic o semplicemente per godere della tranquillità del luogo. Per i fotografi, il Lago d'Antrona rappresenta un vero paradiso: la particolare forma a cuore del lago, i riflessi sull'acqua, la cascata del Sajont e i boschi circostanti offrono innumerevoli spunti per scatti indimenticabili. La luce che cambia durante il giorno crea atmosfere sempre diverse, regalando emozioni uniche in ogni stagione. Lago di Campliccioli Dal Lago d’Antrona (1.073 m), seguendo un sentiero ben segnalato, si può raggiungere in circa un’ora e mezza il Lago di Campliccioli (1.360 m), un bacino artificiale circondato da boschi di larici e betulle. Il percorso, semplice e piacevole, offre scorci sulla natura selvaggia, vecchi binari della ferrovia storica e la vista sulla diga che trattiene le acque del lago. Campliccioli è un luogo tranquillo, perfetto per una sosta immersi nel paesaggio alpino, con acque limpide e montagne che lo abbracciano Piatti tipici Nei pressi del lago, il Ristorante Lago Pineta rappresenta un punto di riferimento per i visitatori. Qui è possibile gustare i sapori autentici della tradizione gastronomica locale, con piatti che valorizzano i prodotti del territorio. Tra le specialità da non perdere, i formaggi d'alpeggio della Valle Antrona e i piatti a base di selvaggina rappresentano un'autentica delizia per il palato. Un Viaggio nel Passato: La Valle del Ferro e dell'Oro La storia del Lago d'Antrona si intreccia con quella della valle, un territorio ricco di risorse naturali che nei secoli ha attirato l'interesse dell'uomo. Le pendici delle montagne dell'Alta Valle Antrona sono state a lungo sfruttate per l'estrazione del ferro, che veniva poi lavorato negli stabilimenti siderurgici di Villadossola. Ma non solo ferro: queste montagne erano ricche anche di oro, tanto da aver ospitato, fino alla metà del '900, diverse attività estrattive. Oggi, questo passato minerario rappresenta un affascinante capitolo della storia locale, che contribuisce a rendere la visita al lago ancora più interessante dal punto di vista culturale. I binari un tempo utilizzati per l'estrazione mineraria sono ancora visibili, testimoniando un'epoca affascinante. Nelle vicinanze Lago alpe dei Cavalli Proseguendo per circa 10 km, si arriva al Lago Alpe dei Cavalli, un incantevole specchio d’acqua situato a 1490 metri di quota. Le sue acque turchesi, illuminate dal sole, sembrano quasi irreali, incorniciate da boschi di larici e pini che ne esaltano la magia. Nato da una diga costruita negli anni ’20, il lago offre panorami mozzafiato e sentieri immersi in una natura selvaggia e incontaminata. È il luogo ideale per chi cerca relax, escursioni e scorci da cartolina, dove il silenzio e i riflessi sull’acqua creano un’atmosfera unica e suggestiva, capace di catturare lo sguardo e il cuore di ogni visitatore. Miniera del Taglione A circa 5 km di distanza dal Lago d'Antrona, in località Prabernardo è possibile visitare la Miniera del Taglione, un sito storico di estrazione dell'oro aperto al pubblico per visite guidate. La miniera, risalente all'estrazione industriale dalla seconda metà dell'Ottocento fino al secondo dopoguerra, è stata recuperata e messa in sicurezza per offrire un'esperienza turistica unica. La visita dura circa 1 ora e 30 minuti, con un percorso sotterraneo di circa 1 km, illuminato solo dalla lampada frontale dei caschetti, che permette di scoprire i metodi di estrazione dell'oro e la vita dei minatori. Il sentiero per raggiungere la miniera dal parcheggio di Prabernardo è agevole, con un dislivello di circa 200 metri e una distanza di poco più di 1 km, percorribile in circa 30 minuti a piedi. La temperatura interna è intorno agli 8-10°C, quindi è necessario un abbigliamento caldo e scarpe da trekking. Conclusione Il Lago d'Antrona rappresenta una destinazione imperdibile per chi cerca un contatto autentico con la natura alpina. La sua storia affascinante e drammatica, unita alla bellezza incontaminata del paesaggio, crea un'atmosfera unica che conquista il cuore dei visitatori. Che si tratti di una semplice passeggiata attorno al lago, di un'escursione più impegnativa sui sentieri circostanti, o semplicemente di un momento di relax sulle sue sponde, il Lago d'Antrona sa come regalare esperienze indimenticabili. La magia di questo luogo risiede nella perfetta armonia tra natura, storia e cultura, un equilibrio prezioso che fa del lago uno dei gioielli più autentici delle Alpi piemontesi. Come recita sapientemente una frase incisa nei pressi del lago: " la saggezza inizia nella meraviglia ". E di meraviglia, in questo angolo di paradiso incastonato tra le montagne, ce n'è davvero tanta.

  • Noto (SR)

    Oggi vi portiamo a visitare Noto, un gioiello barocco che sembra uscito da un dipinto. Ci troviamo in provincia di Siracusa, nella splendida regione Sicilia, dove il sole accarezza le colline e il mare Ionio scintilla all’orizzonte. Noto non è solo una città, ma un’esperienza che coinvolge tutti i sensi: un labirinto di strade dorate, chiese maestose e palazzi nobiliari che raccontano storie di rinascita, arte e passione. Preparatevi a camminare tra le pagine della storia, dove ogni pietra sussurra segreti secolari. Storia: Dal Terremoto alla Gloria Barocca La Noto che ammiriamo oggi nasce da una tragedia. Nel 1693, un terremoto catastrofico rase al suolo l’antica città medievale, situata più a nord. Fu allora che l’aristocrazia locale decise di ricostruire ex novo , trasformando la crisi in un’opportunità senza precedenti. Architetti visionari come Rosario Gagliardi , Vincenzo Sinatra  e Paolo Labisi  diedero vita a un progetto urbanistico audace: una città a griglia, con strade larghe e piazze teatrali, pensata per stupire e resistere alle scosse future. Nel 2002, l’UNESCO ha riconosciuto questo capolavoro del Barocco siciliano come Patrimonio dell’Umanità, insieme ad altri centri della Val di Noto. Il Paese: Un Trionfo di Luce e Pietra Dorata Appena si entra a Noto, si rimane abbagliati dal colore caldo della pietra calcarea locale, che varia dal miele all’ambra, cambiando tonalità con il passare delle ore. Questo materiale, lavorato da abili maestranze, dona agli edifici un’aura quasi magica, soprattutto al tramonto, quando la città sembra prendere fuoco. Cosa vedere e visitare a Noto Cattedrale di San Nicolò Simbolo indiscusso di Noto, questa maestosa chiesa domina Piazza Municipio con la sua scalinata monumentale e la facciata a torri. L’interno, ricostruito dopo il crollo della cupola nel 1996, custodisce opere d’arte e una cripta suggestiva. Al tramonto, la pietra dorata della facciata si accende di tonalità infuocate, creando uno spettacolo indimenticabile. Chiesa di Santa Chiara e Monastero Un gioiello di eleganza barocca progettato da Rosario Gagliardi. L’interno ellittico, ricoperto di stucchi e affreschi, avvolge in un’atmosfera mistica. Salite sul campanile  per una vista panoramica sui tetti della città e sulla vallata circostante. Palazzo Nicolaci e Via Corrado Nicolaci Questo palazzo nobiliare è celebre per i suoi balconi barocchi , sorretti da sculture grottesche di sirene, cavalli alati e figure mitologiche. La via su cui si affaccia, via Nicolaci, a maggio si trasforma per l’ Infiorata , un tappeto di fiori che disegna opere effimere lunga 122 metri. Un trionfo di colori e creatività! La Chiesa di San Francesco d'Assisi all'Immacolata Esempio superbo del barocco siciliano, si erge in cima a una scenografica scalinata, con una facciata ricca di lesene e un portale adornato. L'interno, a navata unica, ospita stucchi, altari in marmi policromi e opere d'arte di valore. Palazzo Ducezio Il Palazzo Ducezio, edificio barocco sede del municipio di Noto, si distingue per la facciata convessa e il porticato ad archi, risale al XVIII secolo, trae il nome dal fondatore dell'antica Noto, Ducezio, e ospita la sala degli specchi, restaurata per la visita dei Savoia, situato sul Corso Vittorio Emanuele, rappresenta un fulcro della vita amministrativa e architettonica della città. Chiesa di San Carlo Borromeo Nota per la sua insolita cupola a cipolla , un elemento architettonico raro in Sicilia. L’interno, sobrio ma armonioso, contrasta con la ricchezza decorativa di altre chiese cittadine, offrendo uno sguardo su un Barocco più intimo. Scalinata dipinta Le scale dipinte di Noto sono un vero e proprio capolavoro di arte e cultura. Queste scale, che si snodano tra le vie del centro storico, offrono una combinazione unica di architettura, storia e creatività contemporanea. Le scale, in particolare quelle di Via Nicolaci, sono famose per i loro colori vivaci e i motivi artistici che le caratterizzano. Ogni gradino è un’opera d’arte a sé stante, decorato con motivi che richiamano la tradizione siciliana, la flora locale e persino elementi della cultura pop. L’idea di dipingere le scale è nata per abbellire e valorizzare l’area, rendendo la passeggiata un'esperienza visiva straordinaria. Corso Vittorio Emanuele III È l’arteria principale di Noto, un susseguirsi di chiese, palazzi e caffè storici. Passeggiate lentamente per ammirare la Chiesa del Santissimo Salvatore , Palazzo Ducezio  (sede del Municipio) e i dettagli delle facciate, come mascheroni, putti e colonne tortili. Porta Reale L’arco d’ingresso alla città, costruito nel 1838, è decorato con simboli come il pellicano (sacrificio), la torre (forza) e il cane (fedeltà). Segna l’inizio ideale del percorso barocco e offre un primo assaggio dello stile teatrale di Noto. Teatro Tina di Lorenzo Un piccolo teatro ottocentesco dall’acustica perfetta, con interni in stile neoclassico e un soffitto affrescato che ritrae le Muse. È un luogo intimo e affascinante, spesso sede di concerti e spettacoli. Le Strade di Noto Ogni strada di Noto racconta una storia. Passeggiando per il centro, vi capiterà di attraversare vicoli stretti, piazze soleggiate e scalinate che portano in luoghi incantevoli. La Via Nicolaci , una delle strade più affascinanti della città, è famosa per i suoi balconi finemente decorati con fiori di pietra. Ogni anno, durante il mese di maggio, questa strada si trasforma in un’esplosione di colori grazie alla Infiorata di Noto , un evento che attira migliaia di visitatori da tutto il mondo. Le tradizioni e la gastronomia Noto non è solo arte e architettura, ma è anche un luogo dove la gastronomia siciliana trova la sua espressione più autentica. Non potete andar via senza aver assaporato una granita  (magari con il gusto di mandorla, tipico della zona) o aver gustato un dolce tradizionale come il cannolo siciliano . E se siete amanti dei sapori intensi, non perdete l’occasione di provare il caponata  o una buonissima pasta alla norma , piatti tipici della cucina siciliana. L'infiorata L'Infiorata di Noto è una delle manifestazioni più spettacolari e affascinanti della Sicilia, che si tiene ogni anno nel mese di maggio. Durante questa festa, le strade del centro storico si trasformano in un colorato tappeto di fiori, grazie alla creazione di opere d'arte floreali realizzate da artisti e volontari. I partecipanti utilizzano petali di fiori di diverse varietà e colori per comporre intricati disegni e motivi, che richiamano temi religiosi, culturali e della tradizione siciliana. L'Infiorata non è solo un evento estetico, ma anche un momento di celebrazione comunitaria, che attira visitatori da tutto il mondo. La manifestazione culmina con una processione religiosa, rendendo l'Infiorata un'esperienza che unisce arte, spiritualità e cultura locale in un'atmosfera festosa e coinvolgente. La bellezza dei tappeti floreali e l'energia dell'evento rendono questo appuntamento un imperdibile per chi visita Noto. Nei dintorni Tra Archeologia e Natura Se avete tempo, esplorate Noto Antica , i ruderi della città medievale abbandonata, avvolti da una vegetazione selvaggia. A soli 15 km, la Riserva Naturale di Vendicari  offre spiagge incontaminate e torri costiere, mentre Eloro , sito archeologico greco-romano, vi porterà indietro nel tempo. Marzamemi Marzamemi è un pittoresco borgo di pescatori  che dista pochi chilometri da Noto. Noto per la sua bellezza naturale e il suo affascinante centro storico. Caratterizzato da stradine acciottolate e case dai colori pastello, il paese si affaccia su un mare cristallino, ideale per nuotare e praticare sport acquatici. Marzamemi è famoso anche per la sua tradizione di pesca del tonno, che si riflette nella sua gastronomia, con piatti a base di pesce fresco. Durante l'estate, il borgo si anima con eventi culturali e festival, attirando turisti in cerca di autenticità e relax. La piazza principale, con le sue caffetterie e ristoranti, è il cuore pulsante della vita locale, perfetta per gustare un aperitivo al tramonto. Concludendo In conclusione, visitare Noto significa immergersi in un viaggio attraverso la bellezza e la storia. La città, patrimonio dell'umanità UNESCO, è un trionfo dell'architettura barocca, con le sue chiese magnifiche e i palazzi storici che raccontano storie di un passato affascinante. Le strade lastricate, i monumenti e le piazze vivaci creano un'atmosfera incantevole, perfetta per passeggiate tranquille e scoperte artistiche. Inoltre, l'ospitalità dei suoi abitanti e la deliziosa cucina siciliana rendono Noto una meta irresistibile per chi cerca autenticità e sapori unici. Non dimentichiamo le scale dipinte e le suggestive spiagge nei dintorni, che completano l'esperienza con un tocco di creatività e natura. Che si tratti di una visita culturale, di una fuga romantica o di un'avventura gastronomica, Noto offre un'esperienza indimenticabile che arricchisce il cuore e la mente di chi la visita. E non dimenticate la macchina fotografica: ogni angolo è un’opera d’arte.

  • Rocca Sinbalda (RI)

    Oggi vi portiamo a visitare un luogo che sembra uscito da una fiaba, un borgo incantato dove il tempo si è fermato: Rocca Sinibalda. Ci troviamo nel cuore della Sabina, in provincia di Rieti, nella regione Lazio, un territorio ricco di storia, tradizioni e paesaggi mozzafiato. Rocca Sinibalda, con il suo imponente castello che domina la valle, è un gioiello nascosto che merita di essere scoperto. La storia di Rocca Sinibalda La storia di Rocca Sinibalda affonda le radici in tempi antichi. Le prime testimonianze di un insediamento risalgono all'epoca romana, quando la zona era un importante crocevia di strade e commerci. Tuttavia, il borgo assunse la sua forma attuale durante il Medioevo, quando la potente famiglia Orsini ne fece il proprio feudo. Nel corso dei secoli, Rocca Sinibalda fu teatro di numerose battaglie e contese, passando di mano tra diverse famiglie nobiliari. Il castello, costruito nel XII secolo, fu più volte ampliato e fortificato, diventando una roccaforte inespugnabile. La sua posizione strategica, a controllo della valle del Turano, lo rese un luogo ambito e conteso. Nel Rinascimento, Rocca Sinibalda visse un periodo di grande splendore, grazie al mecenatismo della famiglia Cesarini, che trasformò il castello in una residenza signorile, arricchendolo di opere d'arte e decorazioni. Tuttavia, il declino del borgo iniziò nel XVII secolo, quando la famiglia Cesarini si trasferì a Roma, lasciando Rocca Sinibalda in un relativo isolamento. Nonostante ciò, il borgo ha conservato intatto il suo fascino medievale, con le sue stradine strette e tortuose, le case in pietra e il castello che domina l'intero paesaggio. Rocca Sinibalda è un luogo dove la storia e la natura si fondono in un connubio perfetto, offrendo ai visitatori un'esperienza indimenticabile. Cosa vedere a Rocca Sinibalda L'attrazione principale di Rocca Sinibalda è senza dubbio il suo imponente castello, un'opera architettonica di grande valore storico e artistico. Il castello, con la sua forma a "chela di granchio", è un esempio unico di architettura militare medievale. Le sue mura merlate, le torri di avvistamento e il cortile interno testimoniano la sua funzione di roccaforte inespugnabile. All'interno del castello, è possibile visitare il Museo Civico, che ospita una collezione di reperti archeologici, opere d'arte e documenti storici che raccontano la storia del borgo e del suo territorio. Tra le opere più preziose, spiccano gli affreschi rinascimentali che decorano le sale del castello, raffiguranti scene mitologiche e allegoriche. Oltre al castello, Rocca Sinibalda offre ai visitatori la possibilità di passeggiare per il borgo, ammirando le case in pietra, le chiese medievali e i vicoli pittoreschi. Tra i luoghi di interesse, meritano una visita la Chiesa di San Nicola di Bari, con il suo campanile romanico, e la Chiesa di Santa Maria Assunta, che conserva un prezioso altare ligneo del XVII secolo. L'attrazione principale: Il castello di Rocca Sinibalda L'attrazione principale di Rocca Sinibalda è il castello. La sua architettura imponente e le sue decorazioni rinascimentali lo rendono un luogo di grande fascino. Il castello fu costruito nel XII secolo  come una fortezza militare, probabilmente per volere di famiglie nobili locali o sotto il controllo dello Stato Pontificio, per difendere il territorio e il borgo circostante. Nel corso dei secoli, il castello fu più volte ampliato e modificato, assumendo la sua forma attuale nel XVI secolo, quando la famiglia Cesarini lo trasformò in una residenza signorile. All'interno del castello, è possibile visitare il Museo Civico, che ospita una collezione di reperti archeologici, opere d'arte e documenti storici. Tra le opere più preziose, spiccano gli affreschi rinascimentali che decorano le sale del castello, raffiguranti scene mitologiche e allegoriche. Il castello offre anche la possibilità di ammirare un panorama mozzafiato sulla valle del Turano e sui monti circostanti. Cosa vedere e fare nei dintorni di Rocca Sinibalda Rocca Sinibalda è un punto di partenza ideale per esplorare la Sabina, una regione ricca di borghi medievali, abbazie, castelli e paesaggi naturali incontaminati. Tra i luoghi di interesse nei dintorni, meritano una visita: L'Abbazia di Farfa L'Abbazia di Santa Maria di Farfa è un monastero benedettino situato a Fara in Sabina, nella provincia di Rieti, 30 km da Rocccca Sinibalda e circa 40 km a nord di Roma. Fondata tra il 560 e il 570 d.C. da San Lorenzo Siro, un monaco proveniente dalla Siria, l'abbazia prende il nome dal fiume Farfa che scorre nelle vicinanze. ​ L'architettura dell'abbazia presenta elementi di epoca carolingia, visibili nella base del campanile e nel muro perimetrale. La chiesa abbaziale, con pianta a croce latina e tre navate, conserva affreschi significativi, tra cui un "Giudizio Universale" del pittore fiammingo Dirck Barendsz (1561). ​ Il Lago del Turano Il lago si estende per circa 10 chilometri di lunghezza, con un perimetro di 36 chilometri, e si trova a un'altitudine di 536 metri sul livello del mare.  Le sue sponde ospitano pittoreschi borghi medievali come Castel di Tora e Colle di Tora, che offrono scorci suggestivi e testimonianze storiche.  L'area circostante è ideale per attività all'aperto come escursionismo, sport acquatici e relax nella natura. Il Borgo di Castel di Tora Castel di Tora è un pittoresco borgo che si affaccia sulle sponde del lago del Turano. Con un'altitudine di 607 metri sul livello del mare, il paese è circondato dai boschi della Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia .  Le origini del borgo risalgono all'anno Mille, e fino al 1864 era conosciuto come Castelvecchio.  Oggi, Castel di Tora è annoverato tra i Borghi più Belli d'Italia, offrendo ai visitatori un affascinante intreccio di storia, cultura e natura.  Colle di Tora Colle di Tora è un pittoresco borgo della provincia di Rieti, situato su una penisola che si protende nel Lago del Turano. Fondato tra il X e l'XI secolo, il paese sorge su uno sperone roccioso a 542 metri sul livello del mare, offrendo panorami mozzafiato sul lago e sui boschi circostanti. Fino al 1864 era noto come Collepiccolo, ma successivamente ha assunto l'attuale denominazione in riferimento all'antica città romana di Tora.  Le strette vie del borgo, le case in pietra e l'atmosfera tranquilla rendono Colle di Tora una meta ideale per chi cerca autenticità e bellezza naturale. Le Cascate delle Marmore Cascata delle Marmore : Situata nella Valnerina, a breve distanza da Terni, questa cascata è una delle più alte d'Europa, con un'altezza di 165 metri suddivisi in tre salti. Considerata la cascata artificiale più alta del continente, è alimentata dal fiume Velino che, attraverso le cascate, confluisce nel fiume Nera. Oltre al suo valore naturalistico, la zona offre percorsi turistici e attività come il rafting sul fiume Nera, rendendola una meta ideale per gli amanti della natura e degli sport acquatici.​ Queste attrazioni rappresentano una sintesi delle ricchezze storiche, culturali e naturali che caratterizzano la provincia di Rieti, offrendo esperienze uniche per ogni visitatore. Il Monte Terminillo Il Monte Terminillo, con i suoi 2.217 metri di altitudine, è la vetta più alta dei Monti Reatini nel Lazio. Situato a circa 100 km da Roma e 20 km da Rieti, è noto come " la montagna di Roma " per la sua vicinanza alla capitale. Storicamente, il Terminillo è stato apprezzato per le sue risorse naturali; in epoca romana, il suo ghiaccio veniva utilizzato per conservare gli alimenti. Nel dopoguerra, divenne una rinomata località sciistica, frequentata dalla nobiltà romana. Oltre agli sport invernali, offre opportunità per escursioni estive, come il Sentiero Planetario, che riproduce in scala il sistema solare.  Cosa mangiare a Rocca Sinibalda La cucina di Rocca Sinibalda è semplice e genuina, basata su prodotti locali e tradizioni contadine. Tra i piatti tipici, spiccano: Fregnacce alla sabinese : Pasta fatta in casa, tagliata a rombi e condita con spezie, olive nere, funghi, carciofini, aglio e peperoncino.  Frascarelli : Piatto di origine marchigiana, simile a una polenta di farina bianca, preparata cuocendo il riso con abbondante acqua e aggiungendo man mano la farina. Ultimata la cottura, si condisce con un sugo preparato con cipolla, sedano, carota, pomodoro o salsiccia a pezzetti, e formaggio grattugiato. ​ Fettuccine con i porcini : Fettuccine fatte in casa condite con un sugo a base di funghi porcini freschi, offrendo un sapore autentico dei boschi locali.  Questi piatti rappresentano l'autenticità della cucina sabinese, offrendo un'esperienza culinaria unica a chi visita Rocca Sinibalda. Concludendo Rocca Sinibalda è un luogo magico, dove la storia, la natura e la tradizione si fondono in un'armonia perfetta. Un borgo incantato che vi conquisterà con il suo fascino senza tempo, offrendovi un'esperienza indimenticabile. Un luogo ideale per chi cerca una fuga dalla vita frenetica della città, per immergersi in un'atmosfera di pace e tranquillità. Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove è ancora possibile assaporare il gusto autentico della vita di campagna. Un luogo che vi lascerà un ricordo indelebile nel cuore.

  • Giardini di Ninfa (LT)

    Oggi vi portiamo a visitare il Giardino di Ninfa, ci troviamo nel comune di Cisterna di Latina, al confine con Norma e Sermoneta, in provincia di Latina, nella regione del Lazio. Questo luogo incantevole, spesso definito il “ giardino più romantico del mondo ”, è un vero e proprio angolo di paradiso immerso nella natura, dove storia e bellezza si fondono in un abbraccio armonioso. Il Giardino di Ninfa: Una Meraviglia della Natura Il Giardino di Ninfa si estende su una superficie di circa 8 ettari e ospita oltre 1.300 specie di piante diverse, provenienti da ogni angolo del globo. Qui, la biodiversità regna sovrana: troverete fiori rari, alberi secolari, rose profumate e piante esotiche che creano un’atmosfera magica e incantevole. Le stagioni cambiano il volto del giardino, con colori e profumi che si trasformano a ogni passo, regalando esperienze sensoriali uniche. Il giardino è stato progettato nel corso del XX secolo, ispirandosi ai principi del giardinaggio paesaggistico inglese. L’acqua, presente in numerosi corsi e laghetti, riflette il cielo e le piante circostanti, creando un effetto visivo straordinario. Cosa Fare nel Giardino di Ninfa Una visita al Giardino di Ninfa è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Passeggiando lungo i sentieri ben curati, potrete ammirare la varietà di forme e colori delle piante, ascoltare il canto degli uccelli e respirare l’aria fresca e profumata. Ci sono aree dedicate alla meditazione e al relax, dove potrete fermarvi a contemplare la bellezza del paesaggio. Non dimenticate di portare la macchina fotografica! Ogni angolo del giardino è una cornice perfetta per scatti indimenticabili. Inoltre, durante la visita, avrete l’opportunità di partecipare a tour guidati, che offrono approfondimenti sulla storia del giardino, sulla sua flora e sulla sua fauna. All'interno del Giardino di Ninfa è possibile anche ammirare i resti di un castello e altri edifici medievali. Il giardino, realizzato sui ruderi della città medievale di Ninfa, include rovine di un castello, mura, un municipio restaurato e resti di chiese ed edifici civili. Questi elementi architettonici sono stati integrati nel giardino all'inglese, creando un ambiente unico che combina storia e natura. I Dintorni: Tesori Nascosti Dopo aver esplorato il Giardino di Ninfa, vi invitiamo a scoprire anche i dintorni, che offrono altrettante meraviglie. Parco Pantanello A pochi chilometri di distanza si trova il Parco Pantanello, un'area naturale protetta che si estende per oltre 100 ettari. Il Parco Pantanello si trova all'interno del Monumento Naturale "Giardino di Ninfa", un'area protetta creata dalla Regione Lazio nel 2000. Circa 12 ettari del parco sono occupati da zone umide, che comprendono stagni, paludi, prati allagati e piccoli corsi d'acqua, ognuno con un proprio e distinto valore ecologico. Qui, potrete passeggiare lungo sentieri immersi nella vegetazione, osservare diverse specie di uccelli e godere di panorami mozzafiato. Il parco è un ottimo posto per pic-nic e offre spazi attrezzati per il relax. Parco Archeologico dell'Antica Norba Nelle vicinanze del Giardino di Ninfa è possibile visitare il Parco Archeologico dell'Antica Norba . Questo sito si trova appena fuori dal comune di Norma e offre una vista spettacolare sulla pianura pontina. Il parco conserva i resti dell'antica città romana di Norba, famosa per le sue imponenti mura poligonali e le porte strategiche come la Porta Maggiore. La città, fondata nel VII secolo a.C., fu un importante centro durante il periodo romano, ma subì un declino repentino a causa delle guerre civili tra Mario e Silla. Il parco è accessibile gratuitamente e offre un'esperienza culturale immersiva nella storia e nella natura circostante. Museo del Cioccolato di Norma Immagina di immergerti in un mondo di dolcezza e storia al Museo del Cioccolato di Norma , situato nel cuore del Lazio. Questo piccolo gioiello, nato nel 1995 all'interno di un'antica fabbrica, ti trasporterà in un viaggio attraverso il tempo, dalle civiltà Maya alla produzione moderna del cioccolato. Potrai ammirare macchinari d'epoca, bilance e cioccolatiere antiche, e scoprire le tecniche di lavorazione del cacao. La visita si conclude con una degustazione di cioccolato fuso e un'area shop dove acquistare deliziosi prodotti a base di cacao. Un'esperienza unica che ti lascerà con il desiderio di tornare a scoprire i segreti di questo " cibo degli Dei " Sermoneta e il suo castello A soli 8 chilometri dal celebre Giardino di Ninfa, si cela Sermoneta, un suggestivo borgo medievale che incanta con la sua posizione arroccata sui Monti Lepini. Passeggiando tra le sue strette vie, ammirando le case in pietra e le solide mura difensive, si respira un'atmosfera d'altri tempi. Il maestoso Castello Caetani, con la sua storia secolare che affonda le radici nel X secolo, è l'indiscusso protagonista. Dalle sue mura si gode una vista mozzafiato sulla valle sottostante. Varcando il suo ingresso, si compie un viaggio nel passato, esplorando le stanze che hanno ospitato nobili casate. Le coinvolgenti visite guidate vi condurranno alla scoperta di storie, leggende e curiosità che avvolgono questo affascinante maniero. Conclusione In conclusione, una visita al Giardino di Ninfa e ai suoi dintorni è un'esperienza imperdibile per gli amanti della natura, della storia e della bellezza. Che siate alla ricerca di tranquillità o di avventura, questo angolo del Lazio ha qualcosa da offrire a tutti. Non dimenticate di pianificare la vostra visita e di vivere una giornata che rimarrà nel vostro cuore. Informazioni giardino di Ninfa: QUI

  • Riserva Naturale Zompo lo Schioppo (AQ)

    Oggi vi portiamo a visitare la Riserva Naturale Zompo lo Schioppo, passeremo una giornata a contatto con la natura. Ci troviamo nel comune di Morino, in provincia dell'Aquila, nella regione Abruzzo. Quest'area si estende per 1025 ettari all'interno della Valle Roveto, una profonda valle che si sviluppa per circa 30 chilometri nel cuore dell'Appennino laziale-abruzzese. La riserva si trova in una posizione strategica, tra due importanti aree protette: il Parco Regionale dei Monti Simbruini e il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Preparatevi a immergervi in un paesaggio incantevole, dove l'acqua è protagonista assoluta. La riserva è famosa per la sua spettacolare cascata, una delle più alte dell'Appennino, che regala uno spettacolo indimenticabile, soprattutto in primavera. Ma non solo. Il territorio La Cascata Cuore pulsante della riserva, la cascata Zompo Lo Schioppo è uno spettacolo mozzafiato, soprattutto in primavera. L'acqua precipita da un'alta parete rocciosa, creando un fragore intenso e una nube di vapore. L'ambiente circostante è umido e fresco, con una vegetazione rigogliosa di muschi e felci. Cascata più alta dell'Appennino : L'acqua sgorga da una parete rocciosa alta oltre 130 metri, creando la cascata naturale più alta dell'Appennino. Le Praterie Le praterie della riserva sono ampie distese erbose che si estendono su terreni in altitudine, dove la vegetazione è dominata da fiori selvatici, erbe aromatiche e piante da prato. Questi ambienti sono particolarmente ricchi di biodiversità e sono un habitat ideale per numerose specie di insetti, uccelli e piccoli mammiferi. Durante la stagione estiva, le praterie si colorano di mille sfumature, creando un paesaggio di rara bellezza. Le Rupi Le rupi della riserva sono imponenti formazioni rocciose che si ergono in modo drammatico sul paesaggio circostante. Queste pareti di roccia, spesso difficili da scalare, sono rifugi naturali per diverse specie di rapaci, come aquile e falchi, che trovano riparo tra le fessure e le sporgenze. La flora che cresce sulle rupi è quella tipica delle zone rocciose, con piante resistenti e ben adattate ai terreni poveri e alle esposizioni soleggiate. Bosco Misto Il bosco misto della riserva è caratterizzato dalla presenza di diverse specie di alberi decidui e conifere. Questo ambiente è estremamente variegato e ospita una grande varietà di flora e fauna. Tra gli alberi predominano faggi, querce, aceri e alcune conifere come il pino nero. Il sottobosco è ricco di felci, muschi e piccoli arbusti. In questa zona, la fauna è altrettanto ricca: si possono incontrare cervi, caprioli, cinghiali e una varietà di uccelli forestali. I Faggeti I faggeti di Zoppo Schioppo sono tra gli ambienti più rappresentativi della riserva, con faggi secolari che formano veri e propri boschi impenetrabili. Questi boschi hanno un'atmosfera particolare, in cui la luce filtrata attraverso le alte chiome degli alberi crea giochi di ombre sul suolo coperto di foglie secche. La fauna che popola i faggeti include specie come il tasso, il capriolo e varie specie di uccelli forestali, come il picchio rosso maggiore. I faggeti sono anche importanti per la conservazione di molte specie vegetali rare e protette. Zone Umide Le zone umide della riserva sono ambienti acquatici ricchi di biodiversità, in cui stagni, ruscelli e piccole paludi offrono rifugio a numerosi organismi acquatici. Questi habitat sono cruciali per la vita di anfibi, come rane e salamandre, e di uccelli acquatici, tra cui aironi e anatre. La vegetazione tipica di queste aree comprende canne, giunchi e piante acquatiche che prosperano in condizioni di elevata umidità. Le zone umide rappresentano anche un'importante risorsa per la purificazione delle acque e il mantenimento degli equilibri ecologici. Eremo di Santa Madonna del Caùto L'Eremo di Santa Maria del Cauto si trova nella Riserva Naturale Zompo lo Schioppo, nel comune di Morino (AQ), ed è un antico luogo di culto incastonato nella roccia a 1.173 metri di altitudine. Per raggiungerlo, si parte da Morino, in località Grancia, e si segue il sentiero 602b, noto come "delle Scalelle". Il percorso attraversa una faggeta con un dislivello di circa 670 metri e richiede circa due ore di cammino. Le prime testimonianze storiche dell'eremo risalgono al 1174, mentre nel 1188 fu donato all'Abbazia di Casamari. Successivamente, nel XVII secolo, risultava già in rovina. Oggi l'eremo è una meta apprezzata da escursionisti e pellegrini, grazie alla bellezza del percorso e all’atmosfera di spiritualità che lo circonda. La riserva offre panorami suggestivi e un'immersione totale nella natura, rendendo la visita un'esperienza affascinante per chi ama trekking e storia. Curiosità La Cascata: Sorgente carsica intermittente : La cascata è alimentata da una sorgente carsica, il che significa che l'acqua scorre attraverso fessure e grotte sotterranee nella roccia calcarea. La sua particolarità è che si prosciuga nei mesi estivi e autunnali, per poi tornare a scorrere con l'aumento delle precipitazioni. A spasso nel parco I vari percorsi presenti possono essere suddivisi in due principali categorie: sentieri tematici ed escursionistici. I sentieri tematici sono percorsi di bassa difficoltà, adatti anche a escursionisti alle prime armi, bambini e persone anziane. Ognuno di questi sentieri è arricchito da pannelli informativi che facilitano la comprensione del paesaggio, della storia e della natura dei luoghi attraversati. I sentieri escursionistici, invece, sono più lunghi e richiedono un impegno maggiore; sono ben segnalati con la tipica segnaletica orizzontale CAI e con cartelli direzionali posizionati in prossimità degli accessi e degli incroci. Le aree di sosta (Lo Schioppo, Piano Sacramento, La Fossa) sono dotate di tavoli, panche, punti di fuoco, servizi igienici e spazi per il ristoro. Mappa del parco : QUI Progetto FORESTIAMO Forestiamo rappresenta un'iniziativa pionieristica nella regione della Marsica, mirata a sviluppare una gestione forestale sostenibile. L'obiettivo principale è la creazione di un'alleanza tra enti pubblici e proprietari terrieri privati per la cura e la valorizzazione delle risorse boschive. Il progetto si concentra sulla definizione di standard per la certificazione ecocompatibile delle filiere, delle attività e dei prodotti derivanti dalle foreste. Promosso dal Comune di Morino in collaborazione con la Società Azienda Sviluppo Territoriale (A.S.T.) s.r.l., "Forestiamo" beneficia del sostegno finanziario del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, e gode del patrocinio della Regione Abruzzo, di Legambiente e di PEFC. In altre parole, il progetto "Forestiamo" è un tentativo di creare un modello di gestione forestale responsabile nella Marsica. Si vuole unire le forze di enti pubblici e privati per proteggere e valorizzare le foreste, garantendo al contempo la sostenibilità delle attività e dei prodotti forestali. Il tutto è reso possibile grazie al supporto di diverse istituzioni e organizzazioni. Scarica la brochure del parco : QUI Concludedo La Riserva Naturale Zompo Lo Schioppo è un luogo imperdibile per chi ama la natura, l'avventura e la scoperta. Offre un'esperienza unica grazie alla sua straordinaria varietà di paesaggi: dalla maestosa cascata, tra le più alte dell'Appennino, ai boschi secolari, dalle praterie d'alta quota alle rupi scoscese. È un vero e proprio scrigno di biodiversità, dove si possono osservare numerose specie di flora e fauna, alcune rare e protette. I sentieri escursionistici permettono di immergersi completamente in questo ambiente incontaminato, offrendo panorami mozzafiato sulla Valle Roveto. Inoltre, la riserva custodisce un ricco patrimonio storico e culturale, con antichi borghi e tradizioni locali. Visitare Zompo Lo Schioppo significa vivere un'esperienza autentica, all'insegna della natura, dell'avventura e della scoperta.

  • Cinque terre

    Oggi vi portiamo a scoprire le Cinque Terre , uno dei tesori più affascinanti della Liguria, situato tra La Spezia e Genova. Questa straordinaria area costiera è composta da cinque pittoreschi borghi: Monterosso al Mare , Vernazza , Corniglia , Manarola  e Riomaggiore . Ogni paese ha il suo carattere unico e offre panorami mozzafiato, con case colorate che si arrampicano sulle scogliere a picco sul mare.  Monterosso al mare Monterosso al Mare è il borgo più grande delle Cinque Terre, pur mantenedo il suo carattere di pesino di pescatori, è una meta imperdibile per chi desidera esplorare questa straordinaria regione ligure. Con le sue splendide spiagge, la ricca storia e il caratteristico paesaggio, offre una varietà di attività e attrazioni. Ecco cosa vedere e fare durante una visita a Monterosso al Mare.   Spiaggia di Fegina La spiaggia di Fegina è la più ampia di Monterosso e una delle più belle delle Cinque Terre. Qui puoi rilassarti al sole, nuotare nelle acque cristalline o goderti un drink in uno dei chioschi sulla spiaggia.   Chiesa di San Giovanni Battista Situata nel centro storico, questa chiesa in stile gotico genovese è famosa per le sue strisce bianche e nere e il bellissimo rosone centrale. All'interno si possono ammirare opere d'arte significative, tra cui la Madonna del Rosario  di Luca Cambiaso.   Il Gigante Questa imponente statua di Nettuno, conosciuta come "Il Gigante", si erge sopra la spiaggia di Fegina ed è diventata un simbolo del paese. La statua è stata realizzata negli anni '30 e rappresenta un'importante attrazione per i visitatori.   Chiesa di San Francesco - Convento Frati Cappuccini Situato su una collina che domina Monterosso, il convento offre non solo un luogo di pace e meditazione, ma anche panorami spettacolari sulla costa ligure. È raggiungibile tramite un sentiero panoramico che vale la pena percorrere.   Sentieri Escursionistici Monterosso è un ottimo punto di partenza per esplorare i sentieri del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Il famoso Sentiero Azzurro collega Monterosso agli altri borghi delle Cinque Terre, offrendo viste mozzafiato lungo il percorso.   Cosa fare a Monterosso   Attività Balneari Oltre a rilassarsi sulla spiaggia, puoi praticare sport acquatici come snorkeling e kayak per esplorare le acque limpide della zona.   Gastronomia Non perdere l'occasione di assaporare i piatti tipici liguri nei ristoranti locali. Specialità come la focaccia, il pesto e i frutti di mare freschi sono un must.   Shopping Passeggiando per le stradine del centro storico, troverai negozi che vendono prodotti artigianali locali, souvenir e specialità gastronomiche. Monterosso al Mare è una destinazione che combina bellezze naturali, cultura e storia, rendendola ideale per una visita indimenticabile nelle Cinque Terre. Che tu sia in cerca di avventura o semplicemente desideri rilassarti al sole, Monterosso ha qualcosa da offrire a tutti! Vernazza Vernazza è il secondo borgo delle Cinque Terre, anch'esso offre una varietà di esperienze da vivere e luoghi da esplorare. Ecco alcune delle principali attrazioni e attività che puoi goderti durante la tua visita.   Cosa Vedere   Chiesa di Santa Margherita d'Antiochia Questa chiesa, costruita nel XIII secolo, è un esempio di architettura gotica ligure. Situata su uno sperone a picco sul mare, offre una vista spettacolare ed è un luogo ideale per apprezzare la storia e la spiritualità del borgo.   Castello Doria Questa fortezza medievale, risalente al XIII secolo, domina il paesaggio e offre una vista panoramica su Vernazza e sul mare. Oltre ad esplorare le antiche mura, puoi visitare il museo all'interno.   Piazza Guglielmo Marcon i Il cuore pulsante del paese, questa piazza vivace è circondata da ristoranti e bar. È il luogo perfetto per gustare un aperitivo o semplicemente osservare il passare della vita locale.   Attività da Fare   Escursioni sui Sentieri Vernazza è un ottimo punto di partenza per trekking indimenticabili. Il Sentiero Azzurro  collega Vernazza a Corniglia e Monterosso, offrendo panorami mozzafiato sul mare e sulla costa. Questi sentieri variano in difficoltà e lunghezza, rendendoli accessibili a tutti.   Relax in Spiaggia Le spiagge di Vernazza sono perfette per una giornata di relax. Puoi goderti il sole sulla spiaggia sabbiosa vicino al porticciolo o esplorare angoli più tranquilli lungo la costa.   Gastronomia Locale Non perdere l'opportunità di assaporare i piatti tipici liguri nei ristoranti del borgo. I frutti di mare freschi e il famoso pesto sono imperdibili. Molti ristoranti offrono anche vista sul mare, rendendo l'esperienza culinaria ancora più speciale.   Visita al Santuario di Nostra Signora di Reggio Situato a breve distanza da Vernazza, questo santuario è raggiungibile tramite un sentiero panoramico ed è un luogo di grande significato storico e religioso. In sintesi, Vernazza è una destinazione che combina bellezze naturali, storia affascinante e delizie culinarie, rendendola un luogo ideale per una visita indimenticabile nelle Cinque Terre.  Corniglia  Corniglia è il borgo più alto delle Cinque Terre, situata su un promontorio sopraelevato, da cui domina il mare con il suo aspetto colorato e caratteristico. Questo affascinante borgo delle Cinque Terre è il più difficile da raggiungere, principalmente a causa della lunga scalinata che conduce al centro storico, un aspetto poco gradito a chi non ama camminare.   Cosa Vedere   Chiesa di San Pietro Questa chiesa risalente al XIV secolo è un esempio di architettura gotica ligure. La sua facciata in marmo bianco di Carrara e il rosone decorato la rendono un luogo di grande interesse storico e artistico.   Terrazza di Santa Maria Situata alla fine di Via Fieschi, questa terrazza panoramica offre una vista spettacolare sulla costa delle Cinque Terre. È un luogo ideale per godere di un aperitivo al tramonto mentre ammiri il paesaggio.   Oratorio dei Disciplinati di Santa Caterina Questo piccolo oratorio, situato nella piazzetta Largo Taragio, è famoso per il suo soffitto dipinto a imitazione del cielo. È un luogo tranquillo dove rifugiarsi e apprezzare l'arte locale.   Attività da Fare   Scalinate Lardarina La Lardarina è una lunga scalinata con 377 gradini che collega la stazione ferroviaria al centro del paese. Anche se la salita può sembrare impegnativa, offre una vista panoramica unica durante il percorso.   Escursioni Corniglia è un ottimo punto di partenza per escursioni verso Vernazza e Manarola. Il sentiero che collega Corniglia a Vernazza è particolarmente suggestivo e offre paesaggi mozzafiato lungo il percorso.   Degustazione di Vini Locali Non perdere l'occasione di assaporare il famoso vino Vernaccia di Corniglia, prodotto localmente. Diverse enoteche e ristoranti offrono degustazioni che ti permetteranno di scoprire i sapori autentici della regione.   Passeggiata nel Centro Storico Perditi tra le stradine strette e colorate del centro storico, dove troverai negozi caratteristici, caffè accoglienti e angoli pittoreschi perfetti per foto indimenticabili. Corniglia, con la sua atmosfera tranquilla e i panorami spettacolari, è una tappa imperdibile per chi visita le Cinque Terre, offrendo un'esperienza autentica e ricca di bellezze naturali e culturali. Manarola Manarola è un pittoresco villaggio caratterizzato da stradine strette e ripide, che creano un'atmosfera intima e romantica. Noto per le sue case colorate che si arrampicano su un promontorio a picco sul mare.   Cosa Vedere   Porticciolo di Manarola Il piccolo porticciolo è un angolo pittoresco dove le barche da pesca colorate si mescolano con le acque blu del mare. Qui puoi ammirare il paesaggio mentre osservi i pescatori locali al lavoro.   Chiesa di San Lorenzo Questa chiesa del XIV secolo presenta una facciata in stile gotico e un interno ricco di dettagli artistici. Non perdere l'opportunità di ammirare il suo rosone e gli affreschi che adornano le pareti.    Attività da Fare   Escursione verso Corniglia Il sentiero che collega Manarola a Corniglia è un'ottima opportunità per immergersi nella natura. Il percorso attraversa vigneti e offre scorci spettacolari sul mare e sui borghi circostanti.   Degustazione di Vini Manarola è famosa per il suo vino locale, il Sciacchetrà. Visita le cantine della zona per scoprire i processi di produzione e assaporare questo pregiato vino dolce.   Relax sulle Rocce Le scogliere intorno al porticciolo sono perfette per prendere il sole e nuotare. Puoi portare un asciugamano e goderti una giornata di relax in questo angolo tranquillo.   Aperitivo al Nessun Dorma Questo famoso bar offre una vista spettacolare sul mare ed è il luogo ideale per gustare un aperitivo al tramonto, mentre ti godi la bellezza del panorama.   Visita al Santuario della Madonna di Montenero Situato sopra Manarola, questo santuario è raggiungibile tramite un sentiero panoramico ed è un ottimo posto per godere della vista sull'intera costa delle Cinque Terre. Manarola è un luogo dove la bellezza naturale si fonde con la cultura locale, rendendolo una tappa imperdibile per chi visita le Cinque Terre.  Riomaggiore Riomaggiore, il primo borgo delle Cinque Terre partendo da levante, è un luogo ricco di storia e bellezze naturali. Ecco cosa vedere e fare durante la tua visita.   Cosa Vedere   Chiesa di San Giovanni Battista Questa chiesa, costruita nel 1340, presenta uno stile gotico e un affascinante rosone. All'interno, puoi ammirare opere d'arte significative, tra cui rilievi marmorei e un crocifisso ligneo del XVII secolo.   Castello di Riomaggiore Situato in posizione panoramica, il castello fu edificato nel 1260 per motivi difensivi. Oggi offre una vista spettacolare sulla costa e rappresenta un'importante testimonianza storica del borgo.   Oratorio dei Santi Rocco e Sebastiano Costruito nel 1480, questo oratorio è dedicato ai santi che proteggevano la comunità dalla peste. La sua architettura semplice ma affascinante merita una visita.   Via dell'Amore Questo famoso sentiero panoramico collega Riomaggiore a Manarola ed è perfetto per una passeggiata romantica lungo la costa. Recentemente riaperto, offre viste mozzafiato sul mare.   Attività da Fare   Passeggiata nel Centro Storico Perditi tra i caratteristici "carruggi", le strette stradine che si snodano nel borgo. Qui troverai negozi di artigianato locale e caffè accoglienti dove gustare un caffè o un gelato.   Relax al Mare Riomaggiore ha una piccola spiaggia di ciottoli ideale per prendere il sole e nuotare. Gli scogli circostanti sono perfetti per chi ama tuffarsi nelle acque cristalline.   Degustazione di Vini Locali Approfitta della presenza di diverse enoteche per assaporare il rinomato vino delle Cinque Terre, come il Sciacchetrà, mentre ti godi la vista sul mare.   Escursioni nei Dintorni Riomaggiore è un ottimo punto di partenza per esplorare i sentieri del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Puoi avventurarti verso i borghi vicini o esplorare le colline circostanti. Riomaggiore è una meta che combina storia, cultura e bellezze naturali, rendendola imperdibile per chi visita le Cinque Terre. Concludendo Le Cinque Terre sono una delle mete turistiche più affascinanti d'Italia, grazie ai loro paesaggi mozzafiato, alla ricca storia e alla cultura unica. I cinque borghi - Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore - si affacciano su scogliere a picco sul mare, creando scenari pittoreschi e suggestivi. Dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1997, queste località sono celebri per i loro terrazzamenti vitati e l'agricoltura sostenibile. Gli amanti dell'outdoor possono esplorare una rete di sentieri panoramici, come il famoso Sentiero Azzurro, che collega i borghi e offre viste spettacolari. La gastronomia locale è un altro punto forte, con piatti a base di pesce fresco e vini pregiati come il Sciacchetrà. Ogni borgo ha la sua storia e tradizioni uniche, rendendo le Cinque Terre una destinazione imperdibile per chi cerca un'esperienza autentica in Italia. Come raggiungere le cinque terre   Levanto Per esplorare le Cinque Terre in camper, è consigliabile lasciare il veicolo a Levanto e continuare il viaggio in treno verso i cinque caratteristici borghi. Il primo paese delle Cinque Terre che si trova a soli 5 minuti di treno da Levanto è Monterosso.    Monterosso Un'alternativa è sostare sulle colline di Monterosso al Mare, nella zona de Il Poggio, dove è stata realizzata una piccola area attrezzata per camper con circa 14 posti disponibili. Questa area è dotata di una fermata per il bus e offre anche un servizio navetta. Poiché i posti sono limitati, è consigliabile effettuare una prenotazione in anticipo.   La Spezia Volendo anche La Spezia si conferma come base ideale per chi desidera esplorare le Cinque Terre e le meraviglie del Golfo dei Poeti.

  • Eremo di San Bartolomeo in Legio (PE)

    Oggi vi portiamo a visitare... l'Eremo di San Bartolomeo in Legio! Ci troviamo in uno dei luoghi più suggestivi d'Abruzzo, incastonato nel cuore del Parco Nazionale della Majella, precisamente nel comune di Roccamorice, a circa 700 metri di altitudine. Stiamo parlando dell'Eremo di San Bartolomeo in Legio, un gioiello di architettura romanica che da secoli incanta visitatori e appassionati di storia. Storia dell’Eremo di San Bartolomeo in Legio L'eremo di San Bartolomeo, si ritiene, fosse abitato già nel VI secolo da monaci eremiti fuggiti dalla Sicilia a causa dell'invasione araba. Questi monaci trovarono rifugio sulla Majella, in Abruzzo, e vi costruirono una cappella dedicata a San Bartolomeo, il loro santo protettore. Intorno al 1250, Pietro dal Morrone , futuro Papa Celestino V , restaurò l'eremo e vi si stabilì per due anni dopo il ritorno da Lione nel 1274. Tuttavia, a causa del crescente afflusso di pellegrini attratti dalla sua fama, Pietro fu costretto a trasferirsi all'Eremo di San Giovanni per cercare maggiore tranquillità. L'interno L´eremo è ancora perfettamente conservato, sopra la porta si può vedere parte dell'affresco raffigurante Cristo e la Vergine Maria. Appena varcata la porta d'ingresso nel primo locale che costituisce la chiesa è presente un altare, dove una nicchia conserva la statuetta in legno di San Bartolomeo, questa chiamata dai devoti Lu Sandarelle. A fianco dell'altare sulla sinistra una porticina conduce alla spartana e piccola cella eremitica, dove Pietro da Morrone utilizzava come luogo di silenzio e preghiera, divenne poi il 192º Papa della Chiesa cattolica dal 29 agosto al 13 dicembre 1294 giorno in cui rinunciò liberamente al pontificato col nome di Papa Celestino V. La balconata La balconata dell’Eremo di San Bartolomeo in Legio è molto più di una semplice terrazza. È un luogo carico di storia, spiritualità e bellezza naturale, un punto di osservazione privilegiato per ammirare uno dei paesaggi più suggestivi d’Abruzzo. Lungo la balconata si trova una vasca per la raccolta dell’acqua piovana. La Leggenda del Miracolo di San Bartolomeo Attorno all'Eremo di San Bartolomeo in Legio circola una leggenda suggestiva. Vicino al torrente Capo La Vena, nella parete rocciosa del Vallone dello Spirito, si trova la "Sorgente del Catenaccio" o "Sorgente di San Bartolomeo". Si narra che un eremita, stremato dal caldo e dalla sete, in un momento di disperazione, scagliò il chiavistello del portone dell'eremo contro la roccia. Il chiavistello lasciò un'impronta sulla pietra, e da quel punto iniziò a sgorgare una fonte di acqua fresca e pura, che scorre ancora oggi. Concludendo Visitare l’Eremo di San Bartolomeo in Legio è un’esperienza che vanno oltre la semplice escursione. Questo luogo incantevole offre una combinazione unica di storia millenaria, spiritualità profonda e bellezza naturale mozzafiato. La sua posizione isolata e suggestiva, incastonata tra le rocce della Majella, permette di immergersi in un’atmosfera di pace e riflessione. La leggenda del miracolo di San Bartolomeo aggiunge un tocco di mistero e fascino, rendendo la visita ancora più significativa. Inoltre, i percorsi per raggiungere l’eremo, come il Sentiero dello Spirito, offrono panorami spettacolari e un contatto diretto con la natura rigogliosa dell’Abruzzo. Nelle vicinanze Eremo di Santo Spirito a Maiella Altro Eremo di indiscussa bellezza se pur differente da quello di San Bartolomeo, l'Eremo di Santo Spirito a Maiella offre un'esperienza altrettanto coinvolgente. Mentre San Bartolomeo in Legio si presenta come un'architettura addossata alla roccia, quasi a volersi mimetizzare con la natura circostante, l'Eremo di Santo Spirito si erge maestoso sulla cima di uno sperone roccioso, offrendo una vista panoramica ancora più ampia e suggestiva. Situato a 1132 metri sul livello del mare, lungo una parete di roccia calcarea avvolta da una maestosa faggeta. Anche la sua storia è strettamente legata a Pietro da Morrone . Nel 1246, Pietro da Morrone ristrutturò l’eremo e vi costruì un oratorio e una cella, che furono seguiti da ulteriori ampliamenti man mano che la comunità cresceva. L’eremo divenne la casa madre dell’ordine dei Celestini e rimase un importante centro spirituale fino alla soppressione degli ordini monastici nel 1807. Oggi, l’eremo è una tappa del Cammino di Celestino e offre la possibilità di visitare la chiesa, la sagrestia e i resti del monastero, oltre a poter soggiornare nella foresteria Informazioni Eremo: QUI Arranpicata Falesia di Roccamorice La Falesia di Roccamorice, situata è una destinazione molto apprezzata dagli amanti del freeclimbing . Questa falesia offre una vasta gamma di vie di arrampicata, con difficoltà che variano dal grado 4 fino all’8b1 2 . Caratteristiche principali: Numero di vie : Circa 168 vie distribuite in 11 settori. Altezza massima : 42 metri. Esposizione : Principalmente sud-est, il che rende le ore tardo-pomeridiane e serali ideali per arrampicare durante l’estate. Tipologia di vie : Monotiri, con lunghezze che variano dai 10 ai 35 metri. Sicurezza : La falesia è ben attrezzata con ancoraggi sicuri.

  • Gropparello (PC)

    Oggi vi portiamo a visitare Gropparello , ci troviamo in provincia di Piacenza, nella regione Emilia-Romagna.Gropparello è un luogo magico dove storia e natura si fondono in un'armonia perfetta. Il castello medievale, il Parco delle Fiabe e i sentieri che si snodano tra le colline vi offriranno un'esperienza indimenticabile. Il Castello di Gropparello: un viaggio nel tempo Il Castello di Gropparello, arroccato su uno sperone roccioso, domina la vallata sottostante con la sua maestosità. Questa fortezza medievale, le cui origini risalgono all'VIII secolo, è stata testimone di secoli di storia, passando di mano in mano tra nobili famiglie. Ognuna di queste famiglie ha lasciato il proprio segno, trasformando il castello da roccaforte militare a raffinata residenza. Oggi, le sue possenti mura, le torri merlate e le sale affrescate ci raccontano storie di cavalieri, dame e battaglie. Avvolto da un'aura di mistero, il castello è anche protagonista di numerose leggende. La più famosa narra la tragica storia di Rosania, il cui spirito si dice vaghi ancora tra le stanze. Oggi, il castello è aperto al pubblico e offre un'esperienza unica: passeggiare tra sale storiche, scoprire passaggi segreti e immergersi in un'atmosfera medievale. Per gli amanti del mistero, le visite guidate notturne sono un'esperienza da non perdere. Il Parco delle Fiabe: un'avventura magica per grandi e piccini Immergiti in un mondo incantato dove le fiabe prendono vita! Il Parco delle Fiabe, situato ai piedi del Castello di Gropparello, è un luogo unico dove realtà e fantasia si fondono, offrendo un'esperienza indimenticabile per tutta la famiglia. Cosa ti aspetta? Percorsi fiabeschi: Esplora boschi incantati, castelli medievali e casette di dolci, incontrando personaggi magici e superando prove avventurose. Attività interattive: Partecipa a giochi, laboratori creativi e spettacoli, dando libero sfogo alla tua immaginazione. Un'educazione divertente: Impara divertendoti! Il parco trasmette valori importanti come l'amicizia, la solidarietà e il rispetto per la natura. Un'atmosfera unica: Ammira lo splendido paesaggio della Val d'Arda e rilassati in un ambiente naturale e suggestivo. Perché visitare il Parco delle Fiabe? Per vivere un'esperienza indimenticabile: Crea ricordi speciali con la tua famiglia e i tuoi amici. Per stimolare la creatività e l'immaginazione: Lasciati trasportare in un mondo fantastico. Per imparare divertendoti: Scopri il mondo che ti circonda in modo giocoso. Per trascorrere una giornata all'aria aperta: Goditi la natura e il fresco della campagna. Il Sentiero del Rio Rosello  Il Sentiero del Rio Rosello è   un percorso naturalistico che si snoda nei dintorni di Gropparello. Questo sentiero offre un’esperienza immersiva nella natura, tra boschi rigogliosi, formazioni rocciose e corsi d’acqua, con panorami affascinanti e un’atmosfera tranquilla, ideale per escursioni e passeggiate. La durata varia tra 2 e 4 ore, ed è accessibile da punti ben segnalati. Perfetto per passeggiate in primavera e autunno, offre un'immersione nella natura e nella tranquillità dell'Appennino Emiliano. Cascate del Riglio Le Cascate del Riglio sono un gioiello nascosto nel comune di Gropparello, un'oasi di frescura e bellezza naturale che merita di essere scoperta. Le cascate si trovano in una valle incantata, circondate da un rigoglioso bosco. L'acqua cristallina del torrente Riglio, dopo un percorso tortuoso tra le rocce, si getta con forza in una serie di cascate che creano laghetti naturali di un azzurro intenso. Per raggiungere le cascate è necessario percorrere un sentiero immerso nella natura, che offre l'opportunità di ammirare la flora e la fauna locali. Il percorso, seppur non impegnativo, richiede una buona dose di spirito avventuroso e scarpe adatte. Nelle vicinanze Grazzano Visconti A breve distanza da Gropparello si trova un gioiello architettonico che merita una visita. Grazzano Visconti è un borgo medievale che sembra uscito da una fiaba. Costruito nel XIV secolo e ristrutturato nei primi del '900, questo incantevole borgo è un esempio unico di architettura medievale ricreata. Passeggiando per le stradine di Grazzano Visconti, avrai la sensazione di essere in un set cinematografico. Le case in pietra, le botteghe artigiane, la piazza centrale e il castello sono perfettamente conservati, creando un'atmosfera autentica e suggestiva. Bobbio Bobbio è un affascinante borgo situato nella Val Trebbia, in provincia di Piacenza, noto per la sua ricca storia e il suo patrimonio culturale. Famoso per il suo antico monastero benedettino, il Monastero di San Colombano, e per il caratteristico ponte gobbo, che attraversa il fiume Trebbia, Bobbio offre panorami mozzafiato e un'atmosfera incantevole. Le stradine acciottolate, i palazzi storici e le tradizioni locali rendono questo luogo ideale per una visita, sia per gli amanti della storia che per chi cerca relax immerso nella natura. Inoltre, Bobbio è rinomato per i suoi eventi culturali e gastronomici, che celebrano le specialità della cucina emiliana. Bersani: il borgo delle fiabe Immagina di passeggiare per le vie di un paese dove le fiabe prendono vita sui muri delle case. Benvenuto a Bersani! Grazie all'iniziativa di un'associazione locale, questo piccolo borgo è diventato un vero e proprio museo a cielo aperto, dove i personaggi delle fiabe più amate ci accolgono con i loro sorrisi colorati. Un'atmosfera magica Pinocchio, Cappuccetto Rosso, Cenerentola e tanti altri personaggi ti faranno compagnia durante la tua passeggiata. Ogni casa è un'opera d'arte a sé stante, dove l'arte si fonde con la vita quotidiana degli abitanti. L'atmosfera è magica, soprattutto per i più piccoli, che potranno immergersi in un mondo fantastico. Concludendo Gropparello merita di essere visitato per la sua straordinaria combinazione di storia, cultura e bellezze naturali. Il suo castello medievale, immerso in un paesaggio mozzafiato, offre un'affascinante retrospettiva sulla vita dell'epoca, mentre i sentieri circostanti permettono di esplorare la flora e la fauna locali. Inoltre, gli eventi e le manifestazioni culturali che si svolgono nel paese rendono l'atmosfera vivace e coinvolgente. Gropparello è quindi una meta ideale per chi cerca un'esperienza autentica e ricca di sorprese.

  • Erice (TP)

    Oggi vi portiamo a visitare Erice, un affascinante borgo medievale situato in provincia di Trapani, nella splendida regione della Sicilia. Erice è un luogo ricco di storia, cultura e panorami mozzafiato, che vi lasceranno senza parole. Questa cittadina, arroccata su una collina che domina la valle sottostante, è famosa per il suo patrimonio architettonico, le chiese antiche, le fortificazioni storiche e, naturalmente, per il panorama incredibile che offre, rendendola una delle destinazioni più suggestive dell'isola. Porta Trapani Il nostro tour comincia da uno dei principali punti di accesso alla città: Porta Trapani . Questa antica porta cittadina è un ingresso monumentale che ci introduce subito nell’atmosfera medievale di Erice. Porta Trapani, costruita nel XIII secolo, è un esempio straordinario di architettura fortificata. Un tempo, la porta era parte di una cinta muraria che circondava il paese, ed è ancora oggi uno degli elementi più significativi della città. La porta è dominata da una grande arcata, decorata con simboli che rimandano alla tradizione normanna. Da qui si apre la vista su un paesaggio che sembra quasi immutato nei secoli, con i vicoli che si snodano verso il cuore del borgo. Chiesa Madre e Torre Campanaria Poco più avanti si trova il Duomo di Erice conosciuto anche come Chiesa Madre di Erice risalente al XIV secolo. Questo edificio è un esempio straordinario di architettura religiosa medievale, con una facciata semplice ma imponente. All’interno, gli affreschi e le opere d'arte che decorano l’edificio raccontano storie di fede e di devozione che affondano le radici nella tradizione cristiana e nella cultura araba che ha permeato questa zona. La Torre Campanaria , che sorge accanto alla chiesa, è uno dei simboli di Erice. Con i suoi 27 metri di altezza, offre un’ulteriore testimonianza dell’importanza di questa città durante il periodo medievale. La vista dalla torre è spettacolare e permette di ammirare Erice nella sua interezza, con i suoi vicoli stretti e tortuosi, le case in pietra e il paesaggio circostante che si estende fino al mare. Chiesa di San Martino Proseguendo lungo le viuzze di Erice, arriviamo alla Chiesa di San Martino , un’altra perla architettonica di questo incantevole borgo. Questa chiesa, dedicata a San Martino, patrono della città, fu costruita nel XVI secolo su una preesistente cappella medievale. La chiesa è rinomata per la sua facciata barocca e per l'interno ricco di stucchi, affreschi e opere d’arte che testimoniano il passaggio dei secoli. La sua posizione, un po’ decentrata rispetto alla via principale, permette ai visitatori di godere di un momento di tranquillità, lontano dal vociare del centro cittadino. La Chiesa di San Martino  rappresenta un perfetto esempio di come la tradizione religiosa siciliana si mescoli con l’arte e la cultura, creando spazi di riflessione e bellezza. Chiesa di San Pietro Non lontano dalla Chiesa di San Martino si trova la Chiesa di San Pietro , un altro luogo di culto di grande importanza storica e religiosa. Situata nella parte più alta del borgo, la chiesa è un edificio semplice ma affascinante, che conserva al suo interno alcuni elementi originali risalenti al XIV secolo. La sua posizione offre una vista privilegiata sulla città e sul paesaggio circostante, mentre l’interno della chiesa, pur essendo sobrio, è un rifugio di pace e spiritualità. San Pietro, uno dei santi più venerati in Sicilia, è raffigurato in numerose opere che decorano la chiesa, conferendo a questo luogo un’aria di sacralità che non passa inosservata. Piazzetta San Domenico Proseguendo la nostra passeggiata, arriviamo alla Piazzetta San Domenico , uno degli angoli più pittoreschi di Erice. Questo piccolo ma affascinante slargo si trova nel cuore del quartiere medievale e rappresenta un punto di incontro ideale per i visitatori. La piazzetta è caratterizzata da una serie di edifici storici, tra cui il convento di San Domenico, che risale al XIII secolo. Qui si respira un’atmosfera tranquilla, ideale per una sosta durante la visita. Il luogo è perfetto per ammirare l’architettura tradizionale del borgo, con le case in pietra e le viuzze che si intrecciano in un labirinto di storia. Quartiere Spagnolo Il Quartiere Spagnolo  è una delle zone più caratteristiche di Erice. Situato in una parte più bassa del borgo, questo quartiere conserva intatto il suo aspetto medievale. Le strette stradine, le case in pietra e gli angoli nascosti creano un’atmosfera unica, che sembra trasportare i visitatori indietro nel tempo. Il Quartiere Spagnolo deve il suo nome al periodo in cui Erice fu sotto il dominio spagnolo, e la sua architettura riflette le influenze della cultura iberica. Passeggiando per queste viuzze, è facile sentirsi parte della storia di Erice, immaginando come doveva essere la vita quotidiana in questo affascinante borgo. Castello di Venere di Erice Uno dei luoghi più suggestivi e importanti di Erice è senza dubbio il Castello di Venere , una fortificazione che sorge sulla sommità del Monte Erice, a circa 750 metri di altitudine. Il castello fu costruito in epoca normanna sulle rovine di un antico tempio dedicato alla dea Venere. La sua posizione privilegiata offre una vista straordinaria che si estende sulla città di Trapani, sulle saline e sulle isole Egadi. Il castello, purtroppo, non conserva molto dell’antica struttura, ma la sua visita è un’esperienza imperdibile, sia per l’interesse storico che per il panorama che regala. Il Castello di Venere è simbolo di Erice, e la sua visita rappresenta il culmine di un tour alla scoperta della città. Castello del Bálio e i sui giardini l Castello del Bálio di Erice è una fortificazione medievale costruita nel XIII secolo dai Normanni e successivamente ampliata dai Sovrani Aragonese. Il castello prende il nome dal "Bálio", il rappresentante del re durante la dominazione aragonese. Situato nel cuore del borgo, il castello aveva funzioni difensive e amministrative, ed è stato un importante punto di riferimento per il controllo del territorio. Oggi, pur essendo in parte in rovina, il castello conserva ancora tracce delle sue torri e delle mura imponenti, offrendo una vista panoramica sulla città di Trapani e sul mare circostante. Accanto al castello si trovano i Giardini del Bálio , un incantevole giardino pubblico risalente al XIX secolo. Questi giardini, con le loro aiuole ben curate, piante mediterranee, fontane e sentieri acciottolati, rappresentano un'oasi di tranquillità. I visitatori possono passeggiare immersi nella natura e godere di una vista spettacolare sulla città e sul mare. I giardini sono un luogo ideale per rilassarsi e ammirare il paesaggio, rappresentando una fusione perfetta di storia, natura e bellezza. Torretta Piepoli La Torretta Piepoli  di Erice è una piccola ma suggestiva torre situata vicino al Castello di Venere, a 750 metri di altezza, con una vista panoramica mozzafiato sulla città di Trapani e sul mare. Costruita nel XIV secolo, questa torre era probabilmente utilizzata come punto di avvistamento e difesa. Sebbene non sia tra le strutture più imponenti del borgo, la sua posizione privilegiata la rende un luogo ideale per scoprire il paesaggio circostante e per scattare fotografie panoramiche. La Torretta Piepoli è un angolo tranquillo di Erice, perfetto per una sosta in un contesto storico e naturale. La Funivia di Erice Un’esperienza imperdibile a Erice è sicuramente una passeggiata sulla funivia  che collega il borgo al centro di Trapani. La funivia, inaugurata nel 2005, è uno dei mezzi di trasporto più affascinanti per raggiungere Erice. Il viaggio offre una vista panoramica mozzafiato della costa e delle montagne circostanti. Il percorso è di circa 1.300 metri e consente ai visitatori di apprezzare la bellezza del paesaggio siciliano da un’angolazione unica. Arrivando a Erice, la sensazione di trovarsi sospesi tra il cielo e il mare è indimenticabile, ed è un'esperienza che arricchisce ulteriormente la visita alla città. Il Panorama di Erice Uno degli aspetti più affascinanti di Erice è senza dubbio il panorama che si può godere da vari punti della città. Situata a 750 metri di altezza, Erice offre vedute straordinarie che spaziano dalle montagne circostanti fino al mare di Trapani e alle isole Egadi. Il panorama è ancora più spettacolare al tramonto, quando il cielo si tinge di colori caldi e il mare riflette le luci dorate del sole che cala all’orizzonte. Che si tratti della vista dal Castello di Venere, da Porta Trapani o da altri punti panoramici della città, ogni angolo di Erice offre una vista unica e indimenticabile. Cosa mangiare I piatti tipici di Erice riflettono la tradizione culinaria siciliana, con piatti ricchi di sapori mediterranei. Il couscous di pesce  è uno dei piatti più conosciuti, preparato con semola di grano e servito con un ricco brodo di pesce e frutti di mare. La pasta con le sarde  è un piatto iconico della Sicilia, con pasta condita con sarde fresche, finocchietto selvatico, pinoli, uvetta e zafferano. Le frittelle di baccalà  sono un altro piatto tipico, gustosi bocconcini di baccalà fritto, spesso preparati durante le sagre e le occasioni speciali. Per quanto riguarda i dolci, il genovese  è una pasta sfoglia ripiena di crema pasticcera, molto amata ad Erice. Le cassatelle di Erice  sono fagottini di pasta frolla ripieni di ricotta e cioccolato, fritti e spolverati con zucchero a velo. La testa di turco  è un dolce a base di pasta di mandorle, ricoperto di zucchero a velo. Questi piatti e dolci sono un mix perfetto di tradizione siciliana, storia e sapori locali. Concludendo Erice  è una delle destinazioni più affascinanti della Sicilia, che unisce la bellezza della storia, della cultura e del paesaggio. Ogni angolo di questa città medievale racconta una storia, ogni strada e ogni piazza sono un viaggio nel passato. Erice è un luogo che non smette mai di sorprendere, sia che si tratti delle sue chiese, delle sue piazze, delle sue porte antiche o del suo castello che domina il paesaggio. La vista panoramica che offre è impareggiabile, e la funivia aggiunge un tocco di magia all’esperienza. Che si tratti di una visita culturale, di un’escursione panoramica o di una passeggiata rilassante tra i vicoli del borgo, Erice è un luogo che merita di essere esplorato con calma e curiosità, per scoprire ogni dettaglio di questa affascinante cittadina siciliana.

  • Roccascalegna (CH)

    Oggi vi portiamo a visitare Roccascalegna, un incantevole borgo medievale in provincia di Chieti situato nell'entroterra abruzzese, noto per il suo imponente castello che si erge su uno sperone roccioso.  Il borgo   Il centro del borgo di Roccascalegna è caratterizzato da un'atmosfera medievale affascinante, con stradine strette e case in pietra che si snodano ai piedi del castello. La piazza principale, Piazza Umberto I , è un luogo di incontro centrale, situata all'ombra dello sperone roccioso che ospita il castello. Qui si trova l' Arca della Pace , una scultura in bronzo dedicata alle vittime di tutte le guerre, realizzata dall'artista locale Pietro De Laurentiis. Nel cuore del borgo si trova anche la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano , che presenta una ricca decorazione interna e affreschi sulle volte a vela. Questa chiesa, ristrutturata nel XVIII secolo, è un importante punto di riferimento religioso e culturale per la comunità. Un'altra chiesa significativa è la Chiesa di San Pietro , situata ai piedi del castello. Risalente al XVI secolo, rappresenta una delle prime chiese del borgo e conserva elementi architettonici che testimoniano la sua lunga storia. Il centro di Roccascalegna offre anche diversi belvedere che regalano panorami spettacolari sulla valle circostante, rendendolo un luogo ideale per passeggiate tranquille e per immergersi nella storia e nella cultura abruzzese. Il Castello Le sue origini risalgono al VII secolo, quando i Longobardi costruirono una prima torre d'avvistamento. Nell'XI-XII secolo fu ampliato e trasformato in vera fortezza durante la dominazione normanna. Seguirono ulteriori modifiche in epoca angioina-aragonese (XIV-XV secolo). Nel XVI secolo ci furono importanti lavori di ristrutturazione, tra cui la costruzione della Torre del Carcere circolare (1525) e della Cappella del Santissimo Rosario (1577). Nei secoli XVI-XVII diverse famiglie nobili (Annecchino, Carafa, De Corvis) apportarono ulteriori interventi. Dopo un periodo di abbandono e degrado, nel 1985 l'ultima famiglia feudataria (Croce-Nanni) donò il castello al comune. Dal 1986 al 1996 furono eseguiti importanti lavori di restauro che lo riportarono al suo antico splendore. Oggi il Castello di Roccascalegna è un'importante attrazione turistica, sede di eventi culturali e set cinematografico. Info: http://www.castelloroccascalegna.com/ La leggenda La leggenda della "mano di sangue" legata al Barone Corvo De Corvis è una delle storie più famose associate al Castello di Roccascalegna. Ecco un riassunto della leggenda: Nel 1646, il Barone Corvo De Corvis, signore del castello, impose lo "Ius Primae Noctis" (il diritto della prima notte) sui suoi vassalli. Secondo questa legge, le coppie che si sposavano dovevano pagare una tassa al barone o cedere la sposa per la prima notte di nozze. Un giorno, una coppia di sposi si presentò al castello senza i soldi per pagare la tassa. La sposa (secondo alcune versioni, lo sposo travestito da donna) fu quindi costretta a trascorrere la notte con il barone. Durante la notte, la donna (o lo sposo travestito) pugnalò il barone al cuore con uno stiletto. Il Barone De Corvis, morente, appoggiò la mano insanguinata sul muro della camera, lasciando un'impronta e maledicendo la stirpe della sua assassina. La leggenda narra che nei secoli successivi, nonostante i numerosi tentativi di cancellarla, l'impronta della "mano di sangue" continuava a riapparire sul muro, più vermiglia e nitida che mai. Nel 1940, a causa di forti piogge, una parte del castello crollò, portando con sé anche la camera dove si diceva fosse avvenuto l'omicidio e dove si trovava l'impronta della mano insanguinata. Questa leggenda, pur non avendo fondamenti storici, è diventata parte integrante del folklore locale e contribuisce al fascino e al mistero che circonda il Castello di Roccascalegna. Museo Sabbia Fango e Neve Il museo espone oggetti storici, fotografie e documenti che illustrano la vita quotidiana dei soldati e delle popolazioni durante i periodi di guerra. Inoltre, il museo organizza attività didattiche e laboratori per coinvolgere i visitatori, sensibilizzando sull'importanza della memoria storica e della preservazione del patrimonio culturale legato ai conflitti. Info: https://sabbiafangoeneve.com/ Chiesa di San Pietro La Chiesa di San Pietro a Roccascalegna è un edificio religioso di notevole importanza storica e architettonica.  Edificata ai piedi del castello di Roccascalegna, sull'ultimo tratto dello sperone calcareo, prima del burrone. Risalente al XVI secolo, ma si pensa sia il rifacimento di una precedente chiesa medievale.  Fu la parrocchia cittadina fino al 1935, prima che questo ruolo passasse alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano. L'architettura : L'abside è leggermente ruotato rispetto all'asse centrale della chiesa, suggerendo origini più antiche. Dettagli storici : Su un arco del presbiterio è stata ritrovata incisa la data 1461, confermando l'esistenza di una struttura precedente. Importanza : Rappresenta un elemento significativo del patrimonio storico-artistico di Roccascalegna, in stretta relazione con il castello sovrastante. La Chiesa di San Pietro è quindi un tassello fondamentale per comprendere la storia e l'evoluzione di Roccascalegna nel corso dei secoli. Chiesa dei Santi Cosma e Damiano La chiesa, costruita nel XVI secolo fuori dalle mura cittadine, divenne parrocchiale nel 1935. La facciata è semplice, con lesene ioniche e timpano triangolare. L'interno, diviso in tre navate con altari, presenta una ricca decorazione barocca in stucchi colorati e dorati, con volte a vela affrescate. Una importante ristrutturazione nel 1737 le conferì l'aspetto attuale, incluso il portale d'ingresso. La chiesa, che combina elementi rinascimentali e barocchi, è un importante punto di riferimento religioso e culturale per Roccascalegna, offrendo un interessante esempio di arte sacra abruzzese. Concludendo Visitare Roccascalegna è un'esperienza imperdibile per chi cerca un connubio tra storia, cultura e natura. Questo affascinante borgo medievale, dominato dall'imponente Castello di Roccascalegna, offre panorami mozzafiato sulla valle del Rio Secco e un'atmosfera che trasporta i visitatori indietro nel tempo. Il castello, con la sua storia affascinante e le leggende che lo circondano, come quella del Barone Corvo De Corvis e dello "Jus Primae Noctis", aggiunge un tocco di mistero e fascino al luogo. Le sue mura, restaurate con cura, permettono di esplorare stanze storiche e godere di eventi culturali che animano il borgo. Inoltre, Roccascalegna è circondata da una natura incontaminata, ideale per escursioni e passeggiate panoramiche.

  • Un Viaggio Incantato al Lago di San Domenico e al Suo Eremo (AQ)

    Oggi vi portiamo a visitare Lago di San Domenico e l'Eremo nella grotta, ci troviamo nel comune di Villalago, in provincia dell'Aquila, nella regione Abruzzo. La loro posizione è particolarmente suggestiva, a pochi chilometri dalla rinomata località di Scanno e non lontano dal borgo di Anversa degli Abruzzi. Questo angolo di paradiso è incastonato nell'alta valle del Sagittario, una zona caratterizzata da una natura incontaminata e da panorami mozzafiato. La vicinanza alla Riserva Naturale Regionale delle Gole del Sagittario  sottolinea ulteriormente la ricchezza naturalistica dell'area, offrendo ai visitatori la possibilità di esplorare un ambiente selvaggio e affascinante. Questo luogo incantevole cattura immediatamente l'immaginazione, promettendo un'esperienza che fonde la serena bellezza naturale con una storia ricca di spiritualità e fascino. Villalago Annoverato tra i borghi più belli d'Italia, si erge in posizione strategica tra le acque placide del Lago di San Domenico e il suggestivo Lago di Scanno . La sua designazione come uno dei " Borghi Più Belli d'Italia " non è casuale, ma testimonia la cura e la conservazione di un patrimonio culturale e naturale di notevole pregio. A fare da cornice a questo idillio, troviamo le imponenti gole del Sagittario, una meraviglia naturale che aggiunge un tocco di drammaticità e maestosità al paesaggio circostante. La presenza di queste gole non solo esalta la bellezza del luogo, ma offre anche agli amanti della natura e dell'avventura ulteriori opportunità di esplorazione e scoperta.    Lago Pio di Villalago Il Lago Pio è un piccolo specchio d'acqua di origine carsica, le cui acque provengono probabilmente dal vicino Lago di Scanno tramite cunicoli sotterranei. Nonostante le sue dimensioni ridotte – profondità massima di 6,5 metri e larghezza di circa 100 metri – ospita diverse specie ittiche e una ricca vegetazione. L’area circostante è attrezzata con un’area picnic e una palestra all’aperto, rendendolo ideale per il relax e l’attività fisica. Uno degli aspetti più affascinanti è la presenza frequente di cervi che si avvicinano senza timore alle sue sponde, offrendo ai visitatori uno spettacolo unico. Il lago fa parte della Riserva Naturale Regionale Lago di San Domenico e Lago Pio, istituita per proteggerne l’ecosistema. Storia del Lago di San Domenico Contrariamente a quanto la sua apparenza idilliaca potrebbe suggerire, il Lago di San Domenico non è un bacino naturale, bensì un affascinante esempio di come l'intervento umano possa integrarsi armoniosamente con l'ambiente. Questo lago artificiale è nato dalla costruzione di una diga sul fiume Sagittario. L'opera, completata nel 1929 per volere delle Ferrovie dello Stato, aveva un preciso scopo: fornire energia elettrica alla linea ferroviaria Roma-Sulmona. La realizzazione della diga comportò la necessità di deviare il tracciato originario della strada che costeggiava il fiume. L'antico percorso, ora sommerso, riappare in parte durante i periodi di siccità, quasi a ricordare un passato inghiottito dalle acque. Insieme alla diga, fu costruito un nuovo ponte in stile pseudo-medievale per consentire l'accesso all'Eremo di San Domenico, sostituendo il precedente ponte, i cui resti sono ancora visibili sotto la struttura più recente quando il livello dell'acqua si abbassa. Il nome del lago è un omaggio a San Domenico di Sora, un monaco benedettino che scelse questi luoghi per fondare il suo eremitaggio intorno all'anno 1000. La sua presenza secolare ha lasciato un'impronta indelebile sul territorio, tanto da conferire il suo nome a questo specchio d'acqua. La Storia dell'Eremo L'Eremo di San Domenico affonda le sue radici in una grotta naturale scavata nella roccia calcarea, dove, secondo la tradizione, visse San Domenico di Sora intorno all'anno Mille. Inizialmente, il monaco fu ospitato nel non più esistente monastero benedettino di San Pietro de Lacu. La scelta di una grotta come dimora rifletteva il desiderio di San Domenico di condurre una vita solitaria e contemplativa, in profonda connessione con la natura circostante. La sua fama crebbe rapidamente grazie ai numerosi miracoli che gli furono attribuiti, tra cui la guarigione di una ragazza morsa da un serpente a Cocullo e l'episodio in cui ammansì un lupo che aveva rapito un bambino. Questi eventi miracolosi contribuirono a diffondere la venerazione per il santo in tutta la regione. Intorno al XV secolo, con il consolidarsi del culto di San Domenico, la grotta originaria fu affiancata dalla costruzione dell'attuale eremo, una piccola chiesa che divenne meta di pellegrinaggio. La costruzione della diga nel XX secolo portò a significative modifiche architettoniche. Fu eretto un nuovo ponte in pietra in stile finto medievale, e la facciata dell'eremo fu ricostruita, conferendogli l'aspetto che possiamo ammirare oggi. L'interno della chiesa si presenta con una navata unica, preceduta da un portico seicentesco ornato da quattro dipinti realizzati nel 1938 dall'artista locale Alfredo Gentile, che raffigurano scene della vita del santo e alcuni dei suoi miracoli. L'altare in stile neogotico ospita una statua lignea di San Domenico, testimoniando la profonda devozione che ancora oggi lega la comunità a questa figura religiosa. L'eremo continua ad essere una meta di pellegrinaggio, con una particolare affluenza di fedeli il 21 agosto di ogni anno.  L'Incanto dell'Acqua Le acque del Lago di San Domenico si distinguono per la loro colorazione intensa, che varia tra il turchese e il verde smeraldo. Non a caso, il lago è anche conosciuto come il " lago smeraldo ". Questa particolare tonalità è in parte dovuta alla presenza di alghe sul fondale e al riflesso della lussureggiante vegetazione che circonda le rive. In alcune descrizioni, viene sottolineata anche la notevole limpidezza dell'acqua, che contribuisce a rendere ancora più suggestivo il paesaggio e invita alla contemplazione.  Sentieri di Scoperta: Itinerari Escursionistici Consigliati Per immergersi appieno nella bellezza di questo luogo, si consiglia di intraprendere alcuni dei sentieri escursionistici che si snodano attorno al lago e nelle zone limitrofe. Particolarmente raccomandato è il sentiero che collega il Lago di San Domenico al borgo di Villalago. Sebbene presenti alcuni tratti in salita, questo percorso regala panorami spettacolari sul lago e sulle imponenti gole del Sagittario. Per gli amanti del trekking più avventuroso, l'esplorazione dei sentieri all'interno della Riserva Naturale Regionale delle Gole del Sagittario offre scenari di rara bellezza. Tra questi, il Sentiero Geologico n. 18, un percorso ad anello di circa 7,5 km che parte da Cavuto e raggiunge Castrovalva, seguendo il corso del torrente Sagittario e offrendo scorci su alte pareti rocciose. Lungo i sentieri, è anche possibile dedicarsi al birdwatching, data la ricca avifauna presente nella zona. Per un'esperienza più completa e guidata, si possono contattare le guide locali che organizzano escursioni alla scoperta del territorio. Informazioni Pratiche per i Visitatori Il Lago di San Domenico è facilmente raggiungibile in auto, uscendo dall'autostrada A25 Roma-Pescara al casello di Cocullo. Il periodo ideale per visitare questo luogo incantevole varia a seconda delle preferenze: la primavera è perfetta per ammirare la fioritura, l'estate per godere delle lunghe giornate, l'autunno per i colori caldi del foliage e l'inverno per le attività sulla neve. Nei dintorni del lago sono disponibili aree picnic attrezzate. È importante notare che la balneazione e la pesca nel lago sono vietate.  Concludendo Il Lago di San Domenico e il suo eremo rappresentano una meta di rara bellezza, dove la maestosità della natura si fonde con una storia millenaria intrisa di spiritualità. Questo angolo suggestivo dell'Abruzzo invita i visitatori a immergersi in un'atmosfera di pace e contemplazione, offrendo al contempo l'opportunità di esplorare paesaggi mozzafiato e scoprire antiche tradizioni. Un'esperienza indimenticabile attende chiunque desideri lasciarsi incantare dalla magia di questo luogo.

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